Home

torna alla pagina di suor Dalmazia

 

Spigolature dal Mozambico n. 17

e Lettere di NATALE

 

Ottobre  2013  MAÚA

 

 Il mese di ottobre è stato carico di avvenimenti in questo angolo di mondo della missione di Maúa.

Ottobre è molto sentito come mese del Rosario e mese Missionario.

 

Mese del Rosario

 

Il Rosario è pregato in forma comunitaria, in piccoli gruppi familiari. Ogni nucleo  si organizza e stabilisce l’orario di preghiera e lo comunica alla Parrocchia.

Questo  permette ai gruppi ecclesiali, specialmente ai giovani, di unirsi ora ad uno ora ad un altro gruppo portando la freschezza della loro fede. Molto sentita è anche la visita del parroco ad ogni nucleo, diventando un momento di visita pastorale, di ascolto e di rinnovamento della vita cristiana e di incontro con i malati.

Altra tradizione mariana di Maúa  è la preghiera del Rosario, prima della Messa Domenicale, o della celebrazione della Parola.

La celebrazione della Parola, alla domenica, è una realtà abituale per le oltre Cento Comunità di Villaggio, ma anche per la Chiesa parrocchiale, perché i due sacerdoti, padre  Giuseppe Frizzi e padre Edilberto Maza,  di domenica vanno nelle comunità e solo una volta al mese – o quasi - celebrano qui nella sede della missione. Questa è la realtà, penso di tutto il Mozambico.

Ma, ciò non toglie nulla alla solennità delle celebrazioni, grazie alla preparazione degli animatori di comunità, che guidano la liturgia, con la partecipazione attiva della comunità.

 

Mese Missionario

 

Sinceramente non so da che parte cominciare. Tanti gli eventi.

  • ·        La Celebrazione del 21 Anniversario dell’Accordo di Pace che mise fine alla guerra  civile dei “sedici anni”.

  • ·        La missione Giovani per i Giovani  nelle comunità di villaggio

  • ·        il 25º della fondazione della Parrocchia di San Luca Maúa, 50º di Professione di suor Caritas Barri e di Padre Frizzi.

 

4 Ottobre Festa Nazionale della Pace

 

Da qualche anno, il 4 ottobre, festa di San Francesco di Assisi, è Festa Nazionale, molto sentita, perché ricorda il dono della Pace, firmata a Roma nel 1992, che mise fine alla guerra civile, scoppiata subito dopo l’Indipendenza. Quest’anno però ha avuto una nota triste. Il malcontento per la disuguaglianza nella distribuzione dei benefici dello sfruttamento delle risorse minerarie, e alla subdola ma sensibile svolta del partito al potere verso forme larvate – mica tanto poi – di strapotere, ha fatto impegnare a qualcuno le armi, provocando repressione... Pace, pace: la gente sente i brividi al solo pensare che ci possa essere un ritorno alla guerra! E qui a Maúa, la guerra è stata terribile! La giornata è trascorsa invocando la pace, come dono di Dio, e buona volontà, di maggior giustizia.

 

Missione Giovani per i Giovani

 

Tutto è nato durante una giornata di Ritiro del Gruppo  parrocchiale Giovani di San Luca, del quale faccio parte, non per età.. ma come assistente insieme al giovane padre Edilberto, e a mamma Ester e papà Camillo, due adulti esemplari e discreti.

Durante la riflessione,  favorita da un clima di distensione ai piedi del  montagna Nivaca,  furono affrontati i problemi dei giovani, problemi di sempre, ma accentuati dal cambio culturale in atto, per cui la formazione tradizionale è insufficiente. Ad un certo punto i giovani,  entusiasti dell’esperienza, fecero la proposta di visitare a tappeto le Unità Pastorali  della Comunità di villaggio, per dialogare con i giovani, e insieme affrontare il problema giovanile.

Questo ha un costo non indifferente: nessuna Unità è raggiungibile a piedi. Come fare? Chi sostiene la spesa? Problema risolto immediatamente perché a padre Edilberto venne l’idea di organizzare le sue uscite domenicali, in Land Rover, portando con sé, ogni volta il gruppo missionario.

Ed è così che è cominciata la Maratona Missionaria Giovani, che terminerà l’anno venturo dopo le piogge, tenendo conto di eventuali interruzioni quando, durante le piogge, le strade  possono essere intransitabili!

L’iniziativa ha avuto più successo di quanto si sperava, perché ha mobilizzato bambini e adulti che-  a dispetto delle distanze per raggiungere il punto di incontro – si sono messi in cammino per partecipare in qualche modo alla Missione Giovani.

Ci siamo così trovati ad improvvisare, soprattutto l’Oratorio” per i bambini, per intrattenerli. Purtroppo per un mio clic sbagliato sulla macchina fotografica ho annullato tutte le foto, salvandone solo qualcuna che avevo scaricato.  Ed eccole.

 

A Mukopo, in attesa dell’arrivo delle comunità lontane.

Suor Dalmazia e la giovane Dalmazia... in posa. Da lontano si intravedono alcuni giovani-.

Graciete e Analisa, con l’oratorio improvvisato

 

Giornata Missionaria Mondiale

 

La Giornata Mondiale Missionária è stata veramente eccezionale, qui a Maúa, per le tre celebrazioni: 25º di fondazione della Parrocchia San Luca, Professione d’Oro del Parroco, Padre Frizzi, e di suor Caritas, entrambi missionari della Consolata con 90 anni di missione di Mozambico in due!

 

25º Fondazione della Parrocchia di San Luca – Maúa Sede

 L’evangelizzazione di Maúa è iniziata nel 1940 ai piedi del monte Mukopo, ad opera dei missionari e  missionarie della Consolata che costruirono la missione del Sacro Cuore di Maúa, dove io stessa giunsi nel gennaio del 1965, al mio arrivo in Mozambico. Era una missione vivace, con le classiche opere: scuole, ospedale, promozione della donna, cappelle....

Sono ancora vivi alcuni dei primi cristiani, allora ragazzini, come Bernardo, il 20 esimo battezzato, catechista infaticabile, che ultraottantenne, piegato in due, arriva ancora in chiesa in bicicletta, da dieci chilometri.

In seguito alla nazionalizzazione delle opere e più tardi anche della interdizione al culto e ad ogni pratica di pastorale, nel 1982,  missionari e missionarie si trasferirono nela cittadina di Maúa, quasi come semplici cittadini, operando attraverso gli animatori  nella semi-clandestinitá. Una storia lunga, sofferta anche perché,come se ciò non bastasse arrivò nella zona la Guerra civile, in forma estremamente acuta.

Unico raggio di sole, piano piano in tutto il Mozambico ci fu il disgelo in relazione alla libertà religiosa ed allora i cristiani pensarono subito di costruire la chiesa. Notare che la regione era completamente isolata. I pochi rifornimenti che arrivavano, erano quelli della Caritas, che portava di tanto in tanto sapone e sale... e poco altro.

Si arrivò così al 1987. I cristiani decisero di costruire la chiesa al centro della cittadina. Ottenuti i dovuti permessi le comunità si attivarono.

Scriveva padre Frizzi, protagonista dell’avventura: "Ogni piccola comunità di villaggio, collaborò con

·        500  grossi mattoni cotti al sole, in  totale di 16.000

·        100 bambus, per l’intelaiatura in 3.200

·       rotoli di corda di liana e lavoro volontario senza alcuna rimunerazione".

Così, senza un sacco di cemento, seguendo le tecniche tradizionali, e con materiale locale, in pochi mesi è sorta la Chiesa dedicata a San Luca, avendo per architetto padre Franco Gioda.

Il 18 ottobre del 1988, Giornata Missionaria e Festa di san Luca, padre Gioda, primo parroco, benedì la nuova chiesa e celebrò la prima santa Messa.

Da allora la chiesa è aperta al pubblico. La costruzione è ancora solida, anche se avrebbe bisogno di qualche ritocco al tetto, coperte di tegole, “cotte”, recuperate, una ad una, dalle costruzioni andate in rovina nella Missione del Sacro Cuore, specialmente quelle della casa delle suore.

Ed in questa Chiesa  Padre Frizzi e Suor Caritas hanno celebrato il loro 50º di vita religiosa missionaria. Ed ecco alcune foto.

Momento del Teatro che narra la vita del Beato Giuseppe Allamano, Fondatore dei Missionari e Missionarie della Consolata...

 

Alla festa hanno partecipato quasi trecento persone. Menu: capretto, maiale e riso per tutti...

Entrata della processione per la santa Messa

Sacerdoti all’altare: le decorazioni e le suppellettili sono tutte opere di artisti locali, incluso il Crocefisso, ricavato da un tronco, è un pezzo unico, senza chiodi o colla...

Padre Frizzi Giuseppe, bergamasco, e suor Caritas Barri, comasca, alzano la candela della loro fedeltà  con la gioia di 50 anni di donazione a Dio e alla Missione

All’offertorio ricevendo piccoli doni e tanta riconoscenza dalla gente.

 

Il taglio della torta, per la festa sono arrivate le missionaria di Marrupa, di Montepuez, e la superiora di Maputo.

Novembre 2013 Maúa

Novembre é il mese più caldo specialmente nel nord del Mozambico. Secondo quanto raccontano... era il mese delle piogge, ma negli ultimi anni è il mese della vana attesa della prima pioggia...

       

E fu così fino quasi la fine del mese, quando ormai si stava al limite della attesa, soprattutto perché nei pozzi l’acqua spariva. E la mancanza d’acqua è terribile come la mancanza di alimenti, se non di più.

In Mozambico, questo é il mese che, come per miracolo, i mangos maturano ed essendo frutti saporosi e nutritivi, fanno fiorire specialmente i bambini, che  ne fanno scorpacciate, e diventano belli lucidi.

L’acquazzone sperato è arrivato nel pomeriggio della festa di Cristo Re: che benedizione! Due o tre giorni dopo il panorama è cambiato: davvero è fiorito il deserto. La pioggia è stata tanta, per diverse ore battente, da portarsi via anche le zanzare che aspettavano anche loro la pioggia per invaderci: doppia benedizione. In giro non vi vedeva quasi nessuno: tutti a seminare nei campi con la speranza di un buon raccolto.

A livello politico due eventi:

1.    L’incremento della violenza: in certi tratti della strada principale – unica – che lega il nord al sud del Paese, si viaggia in colonna militare, dopo il susseguirsi di  imboscate. Chi spara? E’ sempre difficile dirlo. Perché invece di DIALOGARE, si fanno rappresaglie insensate? Mistero della storia umana.

2.    Contemporaneamente ai disordini fra governo e fazioni, nelle  grandi città esplode l’insicurezza, addirittura i rapimenti di persone... E la gente si mobilita in una grande marcia pacifica di centinaia di migliaia di persone chiedendo la presenza dello Stato, del Governo che sembra sordo al grido del popolo.

3.    Le votazioni amministrative, non in tutto il territorio, ma nei MUNICIPI, cioè nelle città che abbiano almeno 40 – 50 mila abitanti. E qui si è verificata la prima grande sconfitta del partito al potere nelle tre capitali di Provincia del Centro e del Nord: Beira, Quelimane, Nampula).  La stessa Maputo ha rischiato: quasi non si crede al coraggio dell’opposizione aperta.

manifestanti per la pace

donne per la pace

comizio elettorale

Maùa, Natale  2013 

  Carissimi,

da pochi giorni è iniziato l’Avvento, il tempo liturgico che ci conduce al Natale nel clima di attesa e di desiderio di incontrarci con Gesù Bambino e tra noi in famiglia, con le persone care.

Non fa eccezione il Mozambico, dove a questa attesa se ne aggiungono altre: quella della pioggia che fa germogliare i semi di granoturco, riso e fagioli, ma anche di cotone e di tabacco. Sono queste le due colture che permettono di avere un’entrata alle famiglie.

            Qui la pioggia sta al Natale come la neve in Italia, con la differenza che invece di imbiancare la natura, la riveste di verde, di fiori, di frutti. Nei campi baciati dalla pioggia e dal sole, le colture crescono a vista d'occhio.

Per me non è stato facile, all'inizio, trovarmi a vivere un Avvento senza neve, freddo e gelo, bensì con temperature sopra i 30 gradi. Ma, ce l’ho fatta. Anche in questo riconosco che il Signore, conoscendo i cuori, sa toccarne le corde. E così, nonostante le diversità, si vivono all’unisono le gioie della fede, della liturgia, le emozioni del Natale. Ed è questo un bellissimo dono di Gesù Bambino ai suoi missionari.

Un altro Suo dono, seminato in Avvento, che fiorirà a Natale, e maturerà a Pasqua, è l’inizio del Catecumenato, cioè del cammino verso il Battesimo, di quanti chiedono alla Chiesa di diventare cristiani. Ogni anno, e direi sempre più numerosi, sono gli adolescenti e i giovani che, raggiunta l’età di poter scegliere, chiedono di diventare cristiani. Davvero, come dice Papa Francesco, il Vangelo è Gioia e Gesù non cessa di attrarre a sé. Sono 50 anni che provo questa gioia. E di questa sento il bisogno di ringraziare tutti voi che ci seguite con la preghiera e donandoci la possibilità di rimanere in Missione, testimoniando con le parole e le opere, quanto il Signore Gesù ami ciascuno di noi, desiderando di abitare nel nostro cuore e di formare comunità fraterne. Grazie infinite a ciascuno.

Insieme a Suor Roselda di Montepuez, a Suor Schmitz di Massinga, auguri vivissimi di Buon Natale e Buon Anno e che la gioia di Vivere e Annunciare il Vangelo ci unisca sempre più.

    Suor Dalmazia Colombo

 

 

 

 

Carissimi bambini e famiglie,

            stamattina andando alla Messa, erano le 5,10 ed il sole era già spuntato perché qui è estate, mi sono venuti incontro sorridenti due bambini: Felizardo di 5 anni e la sorellina Acasha, di 4 anni. Il ragazzino, aiutandosi con la camicina, teneva tra le braccia 5 grossi manghi maturi, mentre la piccola, con aria di donnina, ne sorreggeva tre in testa: “Sono per la colazione dei nonni, del fratellino e della mamma”. Loro due, al primo chiarore, erano saltati giù dal letto o meglio, saltati su dalla stuoia e erano andati a far colazione con i famigliari sotto gli alberi di mango.

Li ho abbracciati e mi sono ricordata di quel passo del Vangelo nel quale, a Gesù che chiedeva se qualcuno avesse qualcosa da mangiare, l’apostolo Andrea rispose: “C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci”.  “Ma che cos’è questo per tanta gente?” (Gv 6,8-9). Gesù invece li moltiplicò tanto che “tutti furono saziati”.

            Ho pensato anche a voi che, come i bambini di tutto il mondo, avete “sempre un soldino” da donare per la gioia di quanti ne hanno bisogno, così come ho visto fare tante volte dai bimbi del Mozambico, che dividono fra loro anche una caramella e se non hanno il “soldino” all’offertorio della domenica, portano una ciotolina di farina o di riso.

                                                                            Suor Dalmazia Colombo

 

 

momento dell'offerta dei bambini

 

 

 

torna alla pagina di suor Dalmazia