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Scintille 32 – 28 settembre 2010

Da San Bartolomeo alle elezioni amministrative

                 

La luce di sei ragazze per la solidarietà

La Caritas ambrosiana con l’ufficio missionario da anni lancia ai giovani la proposta di vacanze alternative: tre settimane in missione in qualche angolo del mondo. Il progetto si chiama Cantieri della solidarietà.

E’ il terzo anno che Huacho è meta di un pugno di ragazzi che dal caldo afoso di Milano si vedono in poche ore avvolti dal freddo vento che sale dall’Oceano Pacifico, da 35 gradi a solo 15. Pagano sempre lo scotto del salto climatico, ma se la cavano in fretta, sono giovani.

Senza valigie, perse in uno scalo a Toronto, e con un giorno in più di volo sono arrivate in casa sei ragazze sui vent’anni. Ognuna con la piccola storia personale e tanta voglia di conoscere e di donare per quello che si può fare in ventuno giorni. Massimo Merli ha coordinato i loro contatti e le ha guidate all’incontro con la realtà del Perú. Due hanno animato una scuola per ragazzi down, due in un ospizio di anziani e due in un’altra scuola di ragazzi speciali. Per la lingua spagnola se la cavano perché cresce il livello culturale in Italia che aiuta a superare le barriere, poi c’e sempre la lingua universale dell’amore, del sorriso, dell’andare all’incontro dell’altro con umiltà e freschezza.

Hanno fatto un salto anche alla scuola d’italiano, lasciando queste impressioni che ho trovato nell’esame del secondo trimestre. Una scrive: “ Nel mese di agosto sei belle ragazze illuminano l’aula, Anna, Letizia, Irene, Matilde, Elisa e Chiara. Parlarono con noi sopra la forma di prendere un caffè in un ristorante italiano e gustare le squisitezze della gastronomia del loro paese. Tutte molto allegre, studentesse di università, presentarono una mappa dell’Italia, indicando le loro città di origine”.

Un’altra scrive: “ Sei ragazze italiane belle e buone. Non ricordo il nome di tutte. Sono tutte studentesse, una fa anche la cameriera. Quattro ragazze abitano a Milano, una a Savona e una a Novara. C’è una ragazza che gioca a volley, un’altra che studia giurisprudenza, una disegno e una che vuole diventare maestra elementare. Ci hanno insegnato una canzone: “Sarà perché ti amo” che mi piace molto.  Fanno un teatro per insegnarci l’unità cinque: “Prendi qualcosa al bar?" Ritorneranno in Italia il 31 di agosto”.

Il giorno 30 agosto le sei ragazze erano andate verso le montagne per conoscere le famose Ande almeno per un giorno. Alla casa varie volte è suonato il campanello di persone che volevano salutarle e lasciare un pacchettino, erano un vecchietto, due ragazzine e un giovanotto. In pochi giorni queste ragazze davvero avevano “illuminato” di sorriso il cantiere della solidarietà in Huacho. 

con i giovani

ballando ballando

in attività

le ragazze 

Massimo coordina 

la croce di Madrid

giornata della gioventù

messa allo stadio

Festa patronale di San Bartolomeo

Nei miei ricordi giovanili c’è stata la festa di San Bartolomeo a Cantalupo, frazione di Cerro Maggiore. Ma qui è un’altra cosa a partire dalla statua con il Santo che orgogliosamente mostra il grande coltello con cui gli hanno tolto tutta la pelle. Tutto nasce dagli spagnoli conquistatori che fondarono questa cittadina nel lontano 1571, proprio nel giorno 24 di agosto segnato dal calendario liturgico con il nome di San Bartolomeo apostolo.

Nel 2009 non si era fatto niente per colpa dell’epidemia di febbre messicana che aveva costretto a cancellare tutte le manifestazioni pubbliche. Quest’anno si è ricuperato fino a raggiungere l’apice la notte di vigilia con la piazza piena di tremila persone per rendere omaggio al Santo con musica rock, fuochi di artificio, banco di beneficenza e un momento di preghiera. A mezzanotte si è presentato il Santo patrono sulle spalle di 24 giovani, accolto con un minuto di silenzio e poi con un caloroso applauso, proprio come si fa con un personaggio vivo che visita la sua città in festa sia dal punto civile che religioso.

La parrocchia ha sviluppato un ricco programma coinvolgendo piccoli e grandi con tre novità: un concorso di disegni sul Santo, un festival di cori e il banco di beneficenza.

La Cattedrale ha accolto quattro cori in concorso, mentre altri musicisti hanno cantato a San Bartolomeo, uomo di fede e amico di Cristo. Una serata piacevole con la vittoria al coro della parrocchia, creando qualche commento di favoritismo.

 

le serenata al Santo

il Sindaco ed il Santo

 

la vigilia

San Bartolomeo

tutti in piazza la piazza piena

fans

secondo premio

coro vincitore

la chitarra in premio

 

colorando e pensando

 

Felix felice

Ogni parrocchia ha sempre bisogno anche di soldi! Il banco di beneficenza qui prende il nome di “tómbola” anche se segue lo stesso schema ed esige lo stesso impegno da parte degli organizzatori: cercare premi, preparare i biglietti, camuffare le serie e poi cercare di vendere il più possibile. Il risultato netto parla di quasi 7.000 soles, corrispondente a sette mesi di un buono stipendio. I premi più importanti (frigorifero, televisione, cucina economica, microonde) vengono messi nell’urna solo le ultime due ore dando luogo a un vero assalto da creare brividi e naturalmente anche qualche malumore in chi non vince. Davvero tutto il mondo è paese… 

San Bartolomeo è anche sceso in campo per giocare al pallone e a pallavolo, sia con i piccoli sia con i grandi. Le squadre delle varie confraternite si sono sfidate fino all’ultima goccia di sudore per poter alzare il trofeo del Santo. La squadra del Vescovado indossava orgogliosamente la maglia azzurra dell’Italia, dono di Ermanno e Sergio, perdendo solo la finale per 2 -1 con un gol di Juan alla Quagliarella. La squadra con il mio nome stampato sul petto è invece crollata quasi senza combattere: mi veniva voglia di tornare in campo!  

Ora il Santo è tornato nella sua nicchia e lascerà il posto al “Señor de los Milagros”, protagonista incontrastato del mese di ottobre con tre processioni!  

 

primo premio

gli organizzatori

banco di beneficenza

i premi

gioia di allenatrice

abbiamo vinto noi

la coppa é nostra

pallone d'oro

 

           

                               Juan, l'azzurro                                      il nuovo Lippi

maglie don Antonio

si decide ai rigori

portiere alla Zoff 

Un astronomo tra scienza e fede

Per tutto il mese di settembre il padre gesuita Manuel Carreira ha incantato pubblici svariati con le sue magie stellari. É un sacerdote che ha dedicato la sua vita allo studio teologico, completato dalla metafisica, fisica e astronomia. Si è presentato anche come membro della Nasa, la società americana che manda satelliti nell’universo. Spagnolo, piccolo di statura, ottant’anni di età e qualche fatica a camminare, ma quando parla davvero arriva alla tua mente e al tuo cuore. Ogni giorno ha rivolto la parola passando tranquillamente da sacerdoti a studenti delle medie superiori, da universitari a professori di religione sino a confrontarsi con fisici e matematici dell’università statale. Che cosa aveva da dire di così interessante, tanto da aprire facilmente le porte anche delle scuole più riservate? Semplicemente i segreti dell’origine della vita e dell’universo, delle galassie stellari dall’origine del mondo alle ultime scoperte dei satelliti della Nasa. 

padre Manuel Carreira, astronomo

Fin qui però non aveva attirato la mia attenzione al di là delle conversazioni piacevoli di ogni giorno a colazione. Ma non ho perso una parola alla sua quarta replica di una conferenza tutta dedicata alla Sindone di Torino. Due ore passate in un attimo tra la storia del sacro lenzuolo attraverso i secoli fino ad arrivare nelle mani dei Savoia e tutti i dettagli fotografici che rivelano colpi di flagelli, segni di chiodi nei polsi, spine che lacerano la testa e ribassamento delle spalle per uno sforzo enorme di portare qualcosa come la traversa di una croce e due monetine per chiudere gli occhi di un morto.  Qualche piccolo dubbio rimane ma quando vedo quel Volto in tutto il suo maestoso dolore mi rinasce il ricordo di bambino di dieci anni quando dal paesello nativo di Dolzago ero andato con la parrocchia a Torino per vedere la Sindone nel 1950! Scienza e fede qui s’incrociano in modo meraviglioso e padre Manuel Carreira ci ha mostrato ancora una volta che quando si parla di Gesù tutto si armonizza e il cielo di Galileo Galilei non è poi diverso dal Cielo creato da Dio Padre.

 

 

              

la Sindone di Torino

simposio astrofisica 

padre Carreira a quota 80

conferenza agli universitari

Una campagna elettorale vivace

Ieri sera, 27 settembre, il salone parrocchiale Pablo VI si è riempito di quasi 200 persone per il dibattito elettorale di quattro dei tredici candidati a Sindaco della città e provincia di Huacho. Su invito del Segretariato dei diritti umani della Diocesi, ogni candidato ha presentato in sette minuti il suo programma, per avere altri cinque minuti per rispondere alle domande scritte dei presenti. Niente di eccitante, con un pubblico attento, ma con esposizioni chiare non demagogiche. Dai 25 ai 45 anni gli aspiranti Sindaci, tutti al primo tentativo, ben consapevoli di affrontare un compito grande per una provincia ricca di tante risorse, dal mare alle miniere di argento, ma anche di tante povertà. Coesistono ricchezze culturali con università e lotta contra l’alfabetizzazione sulle montagne, chi chiede un bel teatro per gli spettacoli e chi vive senz’acqua e luce.

Alla domanda: “Quale sarebbe la prima opera da Sindaco? Ricostruirebbe il teatro nella centrale Piazza D’Armi?” un candidato ha saggiamente risposto: “ Prima opera la sicurezza nella città e nelle campagne contro la criminalità. Il teatro si può ricostruire ma non posso dimenticare che a cinque  minuti dalla stessa piazza migliaia e migliaia di persone vivono in case di paglia e non hanno i servizi base”.

Nessuno l’ha applaudito perché era proibito dal regolamento, ma si meriterebbe il mio voto che non posso dargli essendo straniero.

Dopo due ore si è dato il via agli applausi e agli slogan dei diversi partiti, lasciando sventolare le bandiere e suonare le trombette. 

Per le strade, sui giornali, attraverso le radio e le televisioni locali non sono mancati colpi bassi e anche slogan coloriti: anche questa è democrazia.  

Domenica 3 ottobre si voterà per il Comune, la Provincia e la Regione, tenendo chiuse anche le porte delle chiese dalle otto alle diciotto per creare un clima sereno attorno alle urne. 

candidati sindaci

 

foro politico

salone pieno

   

tifose politiche                          propaganda

 

  con il Nunzio Mons. Bruno Musaró 

 

primo fiore di primavera in Perù

Don Antonio Colombo

Huacho 28 settembre 2010

P.S. Un anno fa ero finito all’Ospedale, mentre ora godo buona salute e mi preparo a festeggiare con la Nuova Famiglia Italiana in Huacho il patrono San Francesco di Assisi. 
secondo PS: stavolta ... eri già in ospedale, eh, fratellino!!! Attento ai cambi di stagione. Buona ripresa.

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