FIORE DEL DESERTO n. 3Un grazie immenso a Dio e a tutti per 50 anni di sacerdozio
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Quel sorriso 1964
Il bigliettino che avevo gettato nel pozzo di Santa Rosa da Lima mi ha ottenuto la grazia di arrivare sano e salvo ai 50 anni di sacerdozio per celebrarlo qui in Huacho. Un grazie immenso a chi mi ha accompagnato il 29 giugno, nel calice ho messo tutte le persone incontrate nel mio cammino. Ero emozionatissimo e felice anche perché mi restava ancora il sorriso che il fotografo aveva fissato in bianco e nero la mattina del 29 giugno 1964, proprio sull’uscio della mia casa di Casatenovo, pronto per iniziare il corteo verso la Chiesa della mia Prima Messa. Chi avrebbe mai sognato di celebrare i 50 anni così lontano in mezzo a questi miei nuovi “familiari” che mi hanno circondato di mille attenzioni? Grazie a quel Gesù che guardandomi negli occhi mi ha sorriso e chiamato per mandarmi nel mondo come strumento per il suo Regno.
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Primo Articolo E' scritto da Maribel, segretaria dell'Istituto San Francesco, fondato da don Antonio per insegnare l'italiano ai discendenti di italiani, emigrati in Perù già nell'800, molti in seguito ai moti del nostro Risorgimento, altri alla ricerca di una migliore vita nelle Americhe. Maribel dà prova del suo italiano ormai corretto e fluido. Ho lasciato intatte quelle espressioni tipiche dello spagnolo, anzi castigliano, ricco di sentimento. UN LUNGO CAMMINO 50 ANNI Arrivare a 50 anni di sacerdote è veramente una grazia del Signore, un cammino d’amore, servizio e soprattutto di disponibilità alla volontà di Dio. Vivere questo momento da vicino è stato una grande gioia. Pensare che quel ragazzino di Dolzago che entra in seminario a 13 anni e diventa Sacerdote alla età di 23, ora ha già una strada di 50 anni, ma non l’ha fatta da solo, sempre Dio è stato con lui, Lui gli ha chiesto sempre fiducia, per sapere portare il suo Vangelo ai poveri non solo in senso materiale, ma e soprattutto in senso spirituale. Don Antonio Colombo, quota 73 Sacerdote Missionario Fidei Donum, ha iniziato la Festa di Ringraziamento di questo dono al Signore, nella sua terra, è così che si è allontanato da noi per 50 giorni per andare con i suoi, ricordando ogni momento vissuto per 30 anni nelle sue parrocchie con suoi cari amici. I primi 10 anni a Cerro Maggiore e poi 12 anni vissuto in Africa, e poi 20 anni in Italia, vita piena di esperienze che possiamo leggere nei suoi diversi libri che sono come una anima nuda che ci trasporta con il protagonista in ogni esperienza. Il nostro caro don mai si ferma! è così che all’ età di 67 anni rispunta la voglia di andare in missione! E con il permesso dei superiori arriva a Huacho – Perù, ma quanto sapeva della nostra terra? .... solo sapeva dire “Dio parla oggi”, frase scritta sulla copertina della Bibbia in spagnolo....e della nostra geografia, che sapeva?... così è stato quasi in silenzio un anno, ma studiando tanto la nostra realtà e la nostra lingua è diventato parroco della cattedrale “San Bartolomeo” nel 2009, qui sono stata vicina a lui come segretaria del Consiglio Pastorale, ma ancora gli mancava imparare la nostra lingua... per esempio una volta stavo spiegando una situazione a don Antonio .... ma poi mi rendo conto che non rispondeva alle mie domande .... pensavo di non essere chiara o che non capiva niente di quello che parlavo, lo potevo vedere i suoi occhi persi, e allora ho messo per scritto e così la cosa andava meglio, ma oggi non c’è nessuno che lui non capisce. Ringraziamo perché nel tempo che stato con noi, ormai sono 7 anni, ha fatto tanto per la nostra comunità parrocchiale, lui e con l’aiuto di suoi amici italiani. Per dire alcune, come: l’appoggio alla sala di pranzo della parrocchia, la acquisizione di un ecografo ultima tecnologia, costruire un campo sportivo per i giovane “Stadio 70”, l’aiuto agli ospedali, ecc. È veramente una grande allegria sapere come stata la sua festa in Italia, la web sempre ci tiene in contato, possiamo stare nel stesso luogo, una grande festa con i suoi amici e con la sua famiglia, soprattutto con le sue sorelle Ermanna, Rosy e Suor Dalmazia e suoi cognati Peppino e Vicente, che hanno già visitato don Antonio a Huacho.
Qui a Huacho la Festa dei 50 anni è stata veramente straordinaria, tutto è cominciato il giovedì 26, con la preghiera di tutta la comunità di fronte al Santissimo Sacramento, chiedendo a Dio per la sua santità e la sua salute, poi il venerdì 27, giorno della sua ordinazione, si è realizzata la Messa con tutto il presbiterio in pieno, il sabato 28, allo Stadio 70, si sono realizzate la partita di calcio e di pallavolo con i giovani delle scuole e con gli adulti dei gruppi parrocchiali e istituzioni finendo la domenica 5 luglio. Il giorno veramente indimenticabile è stato la domenica 29 giugno, giorno della sua Prima Messa, iniziando al mattino alle 10 ore con l’alzabandiera, nella Piazza d’Armi, con le autorità locali, lui si è avvicinato al pennone per far salire al vento la bandiera peruviana, come vero peruviano, poi si ha realizzato la sfilata, sono stati presenti quasi tutte le scuole che lui ha visitato in diverse occasioni, ci sono stati anche rappresentanti delle università e anche diversi istituzioni che non volevano perdere il momento di ringraziarlo per la sua presenza a Huacho e il suo desiderio di andare avanti per la nostra città. Non poteva mancare l’istituto San Francesco di Assisi di lingua italiana con gli alunni con la sua maglietta azzurra per accompagnare un grande prete e soprattutto un grande amico; nel pomeriggio alle 18 ore il giro per la Piazza d’Armi verso la cattedrale, in compagnia di sacerdoti, autorità, parrocchiani, l’istituto italiano, la Famiglia Italiana a Huacho e tante tante persone che non volevano perdersi ogni momento con il caro don, davanti alla porta della cattedrale due bambini hanno ballato una bella marinera, che tutti godevano con grande gioia. Così si è arrivato alla cattedrale per fare la Santa Messa solenne, la cattedrale è stata affollata per tanta gente, in prima fila sono stati gli autorità, i rappresentanti delle diversi confraternita e dei gruppi parrocchiali, se poteva sentire un clima di pienissima gioia, aveva tante macchine fotografiche, camere di video, giornalisti era tutto un successo che ognuno voleva essere il primo in dare la bella notizia di ogni instante che accadeva. La Santa Messa è stata di brividi d’emozioni, tutti gli occhi stavano su di lui, quando parlava della sua vita e delle sue esperienze la gente non poteva controllare le sue emozioni e tutti aplaudian sus palabras, nel momento della consacrazione era tutto in silenzio, momento sacro e soprattutto come lui aveva detto metteva a tutti chi lo hanno accompagnato in questi 50 anni, nel calice che lo accompagna il lungo cammino del suo ministero; nel momento della comunione aveva tanta gente che voleva ricevere delle sue mani il Corpo di Gesù, nonostante che avevano tre sacerdoti di più per fare questo mestiere, ma volevano vedere da vicino suoi occhi pieni di luce per la gioia che portava in se, sono sicura che stava pieno del Spirito Santo per la forma che brillavano i suoi occhi di una maniera splendida. Quasi al finire la Messa il sindaco, Santiago Cano, l’ha riconosciuto come Personaggio illustre della città consegnandogli la medaglia di questo onore, tutta la gente ha celebrato questo gesto, davvero che se lo merita dicevano, come no dargli questo riconoscimento a chi si sente veramente huachano, e per tutte le opere per i poveri della nostra città, il saluto e gli auguri erano tanti, tutti volevano toccare, come quando Gesù camminava per Gerusalemme, alcune persone allungavano le mani per dargli la mano, un abbraccio, era bello vedere questo quadro di felicità. Dopo la Messa si è preparata la Festa nel salone Paolo VI, tutto decorato con colori d’oro, e un'enorme torta con un grande numero 50, veramente è risultato piccolo questo salone per tanta gente, per esempio molte persone non hanno potuto entrare perché non aveva più spazio, ma hanno visto tutto da lontano, e non importava, quello che sì, era vederlo pienamente felice e con tanta mostra di affetto per parte della sua gente, e il canto di auguri. L'atto di spegnere la candela dei 50 Anni è stato celebrato con grande gioia. Alle 21, sulla Piazza d’Armi, un castello fuochi d'artificio aspettava , si doveva celebrare come i grandi successi, aveva una banda di musicisti e la confraternita di san Pietro portava la immagine nella sua portantina, questa notte era diversa dalle altre si è illuminata tutta di luce per i fuochi artificiali, ma soprattutto per la grande gioia che si stava vivendo; alla fine nel castello si è svelato l’immagine con il volto del caro sacerdote, accolta da applausi senza fine, è stato meraviglioso; aveva una cantante che non lasciava di cantare melodie peruviane, anche un gruppo di ballo con una danza afroamericana della regione della costa, tutto è stato bello; con la preghiera e con la benedizione del festeggiato, siamo andati a casa con il cuore pieno di felicità e ringraziamento al Signore. Il giovedì 3 luglio continua la festa con gli alunni dell’istituto San Francesco, non poteva mancare questa condivisione, ogni classe ha preparato dei numeri per armonizzare la cerimonia, hanno cantato tante canzone, come quella di “Rose rosse per te” e anche “Il mio amico del cuore”, e anche un teatro bellino dei tre porcellini, tutto fatto in italiano, come sempre in ogni festa solo si parla la lingua che stiamo imparando, siamo veramente felici quando lui sorride con grande allegria e gode con ogni iniziativa che abbiamo. Laudato sii o mio Signore!. Ti Ringraziamo o Dio per questa grazia e gli chiediamo che sempre sia vicino a don Antonio, per essere sempre la sua fortezza. Ringraziamo il nostro caro sacerdote, direttore e amico, per essere sempre vicino, per condividere con noi la sua cultura e soprattutto per insegnarci a darci di più per amore ai poveri. Grazie mille! Don Antonio perché sempre ci spingi andare avanti, per amore a Dio e per amore al prossimo. Viva don Antonio!!!
MARIBEL FÈLIX ROSELL Segretaria dell’Istituto San Francesco
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Alzabandiera e sfilata mattutina
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PRIMERA PLANA HUACHO
Intervista a cura di Ugo Castillo Navarro Padre Antonio compie 50 anni di vita sacerdotale
“Il mio desiderio è di continuare a vivere a Huacio perchè sento di avere un cuore huaciano” Arriviamo all’uffico di padre Antonio Colombo, parroco della Cattedrale di Huaco, che è stato assente dalla città di Huacho per 50 giorni, era in Italia riunito con i suoi familiari con una serie di incontri compresa una Messa per i suoi 50 anni di sacerdozio. Questo padre arriva qui, mandato dai suoi superiori per stabilirsi in Huacho, città che gli dimostra uno speciale affetto, dice vuole restare in Huacho perché “sento il calore della gente che mi vuole bene”. Ci parla anche di quando stava in procinto di viaggiare al Perù, giocò una partita di calcio – sport che lo appassiona - e nell’agonismo della partita si rompe il femore in una azione dentro l’area di rigore mentre il portiere esce deciso per bloccare il pallone a tutti costi. Soffre per questo accidente, ingessato e con due stampelle decide lo stesso di venire in Perù.
Ecco il testo integrale dell'intervista. “Padre, dove è nato?” In Italia in un paesino chiamato Dolzago, un 6 dicembre 1940 in piena guerra mondiale “Chi furono i suoi genitori?” Noè e Giuditta, mio papà falegname e mia mamma una casalinga, ora sono morti. “Quanti fratelli ha?” Siamo tre fratelli e tre sorelle. Tutta la mia familia si è riunita nel ricordo dei miei 50 anni di sacerdozio per la Messa d’oro. Eravamo in 50, siamo una famiglia numerosa, con una zia che ha 92 anni, oltre a cugini, nipoti, e pronipoti. Ho degli zii che sono emigrati in Francia dopo la seconda guerra mondiale. Uno dei loro figli è ora sacerdote in Haiti. “È andato in vacanze in Italia?” Sí, 50 giorni per i miei 50 anni di sacerdote. “Quando inziò il suo cammino verso il sacedozio?” All’età di 13 anni entrai in Seminario, a 23 anni ricevetti il dono del sacerdozio e ora ho 73 anni. “Quale fu la sua prima parrocchia?” Cerro Maggiore, provincia di Milano, per un totale di 10 anni. Si immagini che il mese scorso, dopo 40 anni, mi sono incontrato con i ragazzini di quel tempo. Tutti avevano partecipato alle mie Messe, tutti conservavano ricordi personali e dettagliati dei giochi, delle ore di catechismo, delle loro avventure e marachelle, delle gite in bicicletta in 150 fino alla piscina. Con loro si giocava al pallone e a pallacanestro, specialmente durante l’oratorio feriale. Alcuni di essi continuano a frequentare la parrocchia. “Lei è uno sportivo?” Mi piace giocare al pallone, per 10 hanno sono stato calciatore nei campionati dello Zambia, in Africa, giocavo da mediano nella squadra chiamata Aroma Stars. “È stato in Inghilterra?” Quando feci la domanda per essere un missionario nel mondo, Il Cardinale mi destinò allo Zambia e per questo ho dovuto studiare la lingua inglese a Londra. In Zambia mi sono fermato 12 anni dopo avere dedicato alcuni mesi allo studio del ciniangia, la lingua di quel popolo. “Dopo l’Africa dove è andato?” Sono tornato in Italia come parroco, soprattutto a Milano, una città molto grande, con grande tecnologia, ma un po’ fredda come ambiente, non c’era il calore umano come in Africa. “A che età lascia l’Italia?” Avevo 67 anni quando feci la domanda per andare nel mondo, non sapendo che sarei finito qui a Huacho un 23 novembre 2007. Il Vescovo mi aveva dato il permesso dicendomi però che non potevo ritornare in Zambia, le altre missioni erano in Russia, in Brasile o Perù. Ero stato operato con tre by-pass al cuore, così viene scartata la Russia per troppo freddo, il Brasile per troppo caldo, restando il Perù con clima temperato. “Come è arrivato proprio a Huacho?” C’è una convenzione tra il Cardinale di Milano e il Vescovo di Huacho. Qui siamo un gruppo di sacerdoti e laici (a Sayan tutti conoscono padre Vittorio) parte di un progetto riconosciuto anche dai due governi di Italia e Perù. “I sacerdoti sono come i carabinieri? ” Ci muoviamo qui e là perche siamo volontari e la nostra famiglia ci sostiene. Ora il mio desiderio è di fermarmi a Huacho. “Quando arrivò a Huacho conosceva lo spagnolo? ” Ho dovuto impararlo come tutti gli stranieri, studiando ci sono riuscito e adesso desidero essere huaciano con il cuore, non solo come residente. “Come si sente a Huacho?” Come a casa mia, io non ho più una casa in Italia, la mia casa è a Huacho, sono responsabile della parrocchia della Cattedrale oltre che Cappellano degli ospedali dove visito gli infermi per aiutarli. “Nelle sue vacanze italiane si è incontrato con padre Giovanni? ” Sì, perché sono andato a Roma per vedere Papa Francesco. Padre Giovanni mi ha accolto e accompagnato, sempre con il suo stile simpatico. Sta studiando teologia dogmatica alla Università Gregoriana. “Che impressioni ha su Papa Francesco?” Ho visto il Papa Francesco mercoledí 14 maggio in Piazza San Pietro insieme a più di 70.000 fedeli. Si riceve una forza, una allegria, qualcosa di speciale che ti dà un tremendo sollievo. È un uomo ammirabile, tutti desiderano vederlo. Si alza alle quattro del mattino per la meditazione e la Messa. Dopo colazione svolge tutti gli appuntamenti che ha e poi esce all’incontro con la gente. Ha una forza di volontà per riuscire a vedere tutti, poveri e ricchi, senza discriminazione. È un Papa molto carismatico e pieno di bontà. “Come si sente in questi 50 anni di sacerdocio?” Il segreto sta nell’amare Gesù, cerchiamo di essere come lui per poi condividerlo con gli altri. “La Messa in suo onore sarà domenica 29 giugno alle 18 nella Cattedrale?” Sì, sono le nozze d’oro sacerdotali per ringraziare Dio di tutto ciò che ho ricevuto, con tanta emozione. Dopo la Messa ci saranno i fuochi artificiali in Piazza d’Armi, come si usa anche in Italia. Grazie, padre Antonio, arrivederci domenica alla Messa.
P.S. La notizia appare nella prima pagina del giornale, mentre l’intervista è in seconda pagina. Su facebbok di PRIMERA PLANA, ci sono anche altre foto.
Su Facebbok si trova un commento di Magnolia Melgarejo. Congratulazioni a padre Antonio e a tutti i padri italiani che ci accompagnarono e hanno rafforzato la nostra fede. Approfitto dello spazio per fare gli auguri di cuore anche a Padre Giuseppe Noli, anche lui compie 50 anni di sacerdozio di cui 14 dedicati ad accompagnare la Parrocchia Divino Maestro, Manzanares e il Cono Sur, con parole e azioni. Auguri, che Dio li benedica dando la forza per continuare. |
Sulla stampa locale
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Celebrazione Eucaristica
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Terzo articolo Echi della festa nei giornali locali
Così scrivono i giornali di Huacho: Ecos e Huacho en línea
Huacho onora un illustre personaggio
Omaggio a padre Antonio Colombo di Huacho per i suoi 50 anni di vita sacerdotale. Il reverendo padre Antonio Colombo è stato riconosciuto come personaggio illustre della provincia di Huaura per i suoi 50 anni di vita sacerdotale. L’atto ufficiale si sviluppò durante la celebrazione eucarística delle nozze d’oro sacerdotali di questo insigne parroco, nella cattedrale di Huacho, che era strapiena di fedeli. In mezzo agli applausi dei parrocchiani la prima autorità consegnò la Medaglia Civica della città a questo illustre personaggio ecclesiastico che proviene da Milano, in Italia e arrivò nella nostra ospitale città un 23 novembre del 2007, con una vita sempre consacrata a diffondere la fede in Cristo.
Giornale PRIMERA PLANA 29 giugno 2014 Padre Antonio Colombo celebrò la Messa per le nozze d’oro di ordinazione sacerdotale Padre Antonio Colombo celebrò personalmente la sua Messa per le nozze d’oro di ordinazione sacerdotale. Come era programmato, la Messa iniziò alle 18 la domenica 29 giugno, con centinaia di fedeli che riempirono la Cattedrale di Huacho, con la partecipazione anche di 140 seminaristi che si stanno preparando nel seminario ubicato nel distretto di Santa Maria. Padre Antonio gode dell’affetto e stima della gente di Huacho che volle ricevere la ostia dalle sue mani.
Dopo l’atto liturgico i fedeli passarono al salone Paolo VI per un’agape in occasione del 50º anniversario. A conclusione di tutto fuochi artificiali in suo onore con un castello di cinque piani.
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I festeggiamenti
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Quarto articolo Decreto e medaglia civica
Il decreto N. 026 -2014-MPH del Consiglio Provinciale di di Huaura
26 giugno 2014 Il Sindaco della Municipalità Provinciale di Huaura …. In considerazione che il Padre Antonio Colombo, proveniente dalla città di Milano in Italia dal 23 novembre 2007, ha esercitato il suo apostolato in tre continenti… dotato di una grande energía e ferrea volontà … si è distinto come uomo di fede e di gran ricchezza spirituale realizzando diversi impegni pastorali nella provincia di Huaura, una vita consacrata a diffondere la fede in Cristo, permettendo un incontro personale dei nostri concittadini con Cristo, in occasione della sue NOZZE SACERDOTALI Il Consiglio Municipale per votazione UNANIME DECRETA: Articolo primo: DICHIARARE PERSONAGGIO ILLUSTRE della ospitale città di Huacho, capitale della Provincia di Huaura e sede del Governo Regionale di Lima, il REVERENDO PADRE ANTONIO COLOMBO. Articolo secondo: CONSEGNARE la Medaglia Civica della città di Huacho all’insigne personaggio reverendo ANTONIO COLOMBO, in merito alla commemorazione dei 50 anni di vita sacerdotale. SI REGISTRI, SI COMUNICHI E SI COMPIA. SANTIAGO CANO LA ROSA Sindaco provinciale
La consegna del decreto e della medaglia è avvenuto al termine della Messa solemne del 29 giugno, nella Chiesa Parrocchiale ed il Sindaco Cano ha fatto un breve discorso.
“Amato popolo di Haucho, amatissimo padre Colombo Qui nel decreto si sono dette tante cose sulla vita di padre Antonio, però io dirò una esperienza mia per dare una idea chiara di che cosa significhi questo nostro padre per la città. Voi sapete che prima di essere Sindaco sono medico. Nell’ospedale mai ho visto una persona con un cuore tanto buono, pieno di amore con la parola precisa per quelle persone che già si stavano allontanandosi dal mondo; queste parole di amore, queste parole di speranza, queste parole facevano in modo che molte persone se ne andassero piene di amore, anche se forse avevano passato una vita non buona o avessero sentimenti pieni di rancore in quel momento. Io ho visto questo grande uomo (che Dio lo benedica) dare questa tranquillità e questa fede. Io l’ho vissuto in carne propria e so che se ci fossero più uomini come lui, con questo cuore tanto buono, il nostro mondo sarebbe diverso. Padre Colombo, che Dio lo benedica”. |
Sindaco e onorificenza
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Quinto articolo IL LIBRO D’ORO
È stata una sorpresa per me vedere padre Elvis Medrano con in mano il LIBRO DE ORO dei 50 anni di padre Antonio Colombo, Milano 1964 – 29 giugno – Huacho 2014. Libro con copertina rosso gialla in pelle e con tante pagine vuote che ripetevano in filigrana lo stesso messaggio. “Qui si usa cosí, lo metteremo all’entrata della Chiesa per chi vorrà scrivera un augurio o semplicemente una firma”. Cosí è stato ed ora posso vedere 50 firme semplici e altri 200 messaggi personali con vari tipi di scrittura che denotano età, cultura e statii d’animo diversi. Ne trascrivo solo alcune. Trovo scritto in perfetto italiano “Padre Antonio, sono il professore Omar. La ringrazio molto per tutto quello che ha fatto per me. Lei è la persona più buona che abbia conosciuto. Spero che sia sempre con noi perché veramente abbiamo bisogno di lei. Omar” Una signora scrive: “ Padre Antonio da quando il Signore lo ha mandato a Huacho, ci è stato inviato un angelo con un volto sereno che rivela fede, speranza e quella luce di cui ogni essere umano necessita; i suoi occhi azzurri sono un pezzo di cielo a dove tutti desideriamo arrivare quando lasceremo questo mondo. Personalmente mi sento felice nel vederla compiere 50 anni, fedelmente al servizio di Dio e delle pecore che il Signore le ha affidato. Che Dio lo conservi soprattutto con la salute per l’allegria della sua famiglia in Italia, in Africa e nel mondo intero che ci circonda. Con gratitudine e tanti auguri” Un avvocato scrive: “Al mio amico padre Antonio, in questo giorno tanto speciale per le sue nozze sacerdotali perché Dio Nostro Signore lo colmi di benedizioni e possa continuare a dare testimonio di coerenza e preoccupazione per la vita di coloro che più hanno bisogno. Sempre con lo stesso sorriso che ci dimostra il suo spirito sincero e fraterno come un buon pastore che guida le sue pecore. Come dice Melchisedec “Tu sei sacerdote per sempre”. Grazie per la vita tanto feconda di bene. Tanti auguri da un amico”. Concludo con questa testimonianza: “È una emozione scrivere queste poche righe con al mio fianco i bambini che applaudono per il suo sorriso che trasmette carisma”. Mi sento confuso. Meno male che non parlano dei miei difetti! Le foto parlano per sè stesse. Ci sono anche filmati chiari e completi, uno messo anche su Youtube, per gli appassionati. È davvero stato un giorno speciale. Di nuovo, a tutti, un immenso grazie. Huacho, 22 luglio a ricordo di Giuseppe, mio fratello Don Antonio Colombo |
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I fuochi d'artificio
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